Campo giovani “Anch’io sono la Protezione civile”

I campi “Anch’io sono la Protezione civile”, organizzati dal Dipartimento della Protezione civile con la collaborazione delle organizzazioni nazionali di volontariato e delle regioni, rappresentano certamente un efficace metodo per abituare i giovani alla convivenza con i rischi naturali o causati dall’uomo e per conoscere come funziona il Sistema nazionale di Protezione civile.
Anche il CISOM – Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta aderisce a questa iniziativa e lo fa coinvolgendo il primo Comune a sud dell’Europa: Lampedusa.

Dopo i campi di Terni, Caserta e Macerata, dal 31 agosto al 4 settembre ventuno bambini dell’arcipelago pelagico vivranno a stretto contatto con le strutture operative di Protezione civile e con i volontari che abitualmente partecipano alla gestione delle emergenze, sia a livello nazionale che locale. E lo faranno unendo gli aspetti teorici, come capire cos’è un piano di Protezione civile, con quelli più pratici come spegnere un principio di incendio o come interfacciarsi con i soccorritori.

Per unire simbolicamente tutti i campi organizzati quest’anno dal nord al sud, venerdì 4 settembre alle ore 12 il Capo del Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio consegnerà ai giovani soccorritori di domani gli attestati di partecipazione ed incontrerà i rappresentanti delle strutture operative che hanno contribuito alla realizzazione del campo e le istituzioni locali.

Siamo a Lampedusa dal 2008 – sottolinea Mauro Casinghini, Direttore Nazionale del CISOM – dove collaboriamo con la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza fornendo il personale sanitario a bordo delle unità navali di soccorso. Proprio per questa nostra presenza costante e fattiva sul territorio, nel 2013 un gruppo di cittadini lampedusani ha chiesto di istituire un nucleo operativo CISOM sull’isola, che si affianca oggi al nucleo sanitario di soccorso SAR (Search and Rescue) e collabora con il Sindaco che, ricordiamo, è la massima autorità locale di Protezione civile”.

“Grazie all’impegno di CISOM e dell’amministrazione locale, anche a Lampedusa è stata colta l’essenza dello spirito dei campi scuola: stimolare la crescita dell’intero sistema locale di protezione civile partendo dai giovani, che saranno la linfa vitale dei prossimi anni ma che già oggi, arricchiti dall’esperienza del periodo trascorso insieme, possono tornare nelle proprie famiglie e sensibilizzare anche i genitori sui temi di protezione civile” sostiene il Capo del Dipartimento, Fabrizio Curcio. “Il Dipartimento crede fortemente in questa esperienza e speriamo che sempre di più lo faccia l’intero Paese”.

Campo Estivo Italia: Racconigi 2015

Sabato 8 agosto si è conclusa la 4a edizione del Campo Estivo Italiano, realizzata grazie all’impegno dei rappresentanti dei Gran Priorati e del CISOM e alla disponibilità della famiglia Castelbarco-Gosztonyi che ha ospitato tutta la struttura del Campo nella propria Tenuta “I Berroni” di Racconigi, nella campagna cuneese.

Il Campo Estivo Italia,a similitudine dei campi Internazionali, riunisce giovani, volontari e disabili, dai 18 ai 35 anni, allo scopo di poter contribuire alla loro formazione spirituale, assistenziale e personale secondo il motto che in questa edizione è stato: “Sogna e fanne realtà!”.
Con l’ausilio di squadre logisticamente specializzate del CISOM, che sono intervenute al montaggio ed allo smontaggio del Campo, e con l’esperienza assistenziale delle Delegazioni Gran Priorali è stata creata una struttura che ha consentito la partecipazione di 42 ragazzi disabili continuamente assistiti da 83 volontari provenienti da tutta Italia, ai quali è stata data l’opportunità di trascorrere una settimana di amicizia, di divertimento e di rinnovamento spirituale indimenticabile, nel corso della quale ogni barriera fisica, linguistica e culturale è stata abbattuta.
Una settimana intensa, ma non per questo stancante, di giochi, di musica, di spiritualità, di sapere, di gite, di esperienze comunque formative che hanno arricchito il bagaglio personale di tutti coloro che, sotto un unico vessillo, hanno partecipato al Campo.

team sanitari CISOM nei primi 7 mesi del 2015

Caldo torrido o condizioni di mare proibitive, salvare una vita vale più di qualsiasi sacrificio fisico.
Al largo del Mediterraneo i team sanitari del Corpo italiano dell’Ordine di Malta dal 2008 soccorrono migranti a bordo delle motovedette e delle navi del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, dei pattugliatori della Guardia di Finanza e dal 2014 a bordo delle navi della Marina Militare. Dal 1 gennaio 2015 al mese di luglio sono 81.408 le ore trascorse in mare con la passione di chi è consapevole che aiutare il prossimo in difficoltà è un dovere. 124 uomini e donne si sono alternati con qualsiasi condizione meteorologica e hanno affrontato ogni giorno, 24 ore su 24, miglia e miglia per assistere chi ha affrontato un viaggio ben più complesso: 29.889 migranti sono stati visitati e tratti in salvo sui mezzi di soccorso dello Stato italiano.

“Vogliamo coraggio da parte dell’Italia al pari di quello dei nostri team sanitari e degli equipaggi che si occupano del soccorso ai migranti” – così il direttore nazionale del CISOM, Mauro Casinghini, che più volte si è speso affinché il concetto di “Europa Fortezza” possa trasformarsi in Europa dell’integrazione, fonte di ricchezza umana. – “La presenza di navi con bandiere dei paesi europei fa ben sperare in un cambio di posizione rispetto al problema dei flussi migratori dall’Africa. Ma occorre fare di più, ragionando efficacemente sul tema di una reale integrazione e sugli interventi possibili per far sì che detti flussi possano essere maggiormente contenuti. Troppi morti continuano a popolare il Mediterraneo, ormai la più grande fossa comune del nostro pianeta. A preoccupare è soprattutto il legame tra il numero dei morti e la popolarità del fenomeno, un legame terrificante che non può determinare l’attenzione politica al fenomeno da parte dell’Europa.

Oggi a rinforzare le fila del soccorso nel Mediterraneo ci sono anche grandi organizzazioni non governative che recentemente hanno preso spunto dalla nostra esperienza pluriennale per incrementare questa difficile e delicata attività di primo soccorso in mare. Oltre all’emergenza del soccorso occorre continuamente porre attenzione al tema dell’accoglienza, creando nuove, coraggiose opportunità che diventino il concreto contrasto al dilagante populismo, tema rilevante delle agende politiche di taluni schieramenti. Sono convinto che l’integrazione reale debba partire dal primo rapporto tra i cittadini italiani e i migranti. In questo senso ben si colloca l’iniziativa di alcuni sindaci che stanno impiegando i migranti ospitati per piccoli lavori di utilità sociale, che contribuiscono alla restituzione della dignità a queste persone e al decoro delle città che li ospitano. Un’iniziativa certamente da incoraggiare e sviluppare su tutto il Paese.”

SAR OPERATION: il CISOM nel Mar Mediterraneo

L’area SAR di responsabilità italiana si estende per circa 500.000 chilometri quadrati ed è di pertinenza della Guardia Costiera come prevede la Convenzione di Amburgo del 1979. Dal 2008 nelle attività di soccorso nel Mediterraneo il CISOM affianca le squadre militari sui dispositivi navali della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza,7anni di assistenza sanitaria in cui medici e infermieri hanno maturato una specifica formazione ed esperienza nell’ambito del First Aid in mare: una figura sanitaria innovativa in Italia nell’ambito del “SAR – (Search and Rescue) – OPERATION”, progetto finanziato dall’Unione Europea e cofinanziato dal Ministero dell’Interno, dopo il drammatico naufragio del 2013.Da febbraio a novembre 2014 il CISOM ha collaborato con la Marina Militare per il dispositivo navale “Mare Nostrum” e attualmente collabora con medici a bordo nell’ambito delle differenti missioni italiane e europee (Triton e Mare Sicuro).

L’attitudine al soccorso e gli specifici interventi nell’ambito sanitario di emergenza hanno trasformato una parte del CISOM in un vero e proprio Corpo specializzato nel primo soccorso medico in mare. Si tratta di team generalmente formati da un medico e un infermiere professionale, pronti all’imbarco sui mezzi navali di soccorso in pochi minuti, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Quando i flussi si intensificano il CISOM garantisce la presenza di team anche per le unità navali maggiori della Guardia Costiera che permangono in pattugliamento nel Mediterraneo.

La complessità delle operazioni effettuate dagli equipaggi delle motovedette e i sanitari del CISOM ele delicate attività di soccorso di un’imbarcazione stracolma fino all’inverosimile di bambini, donne e uomini, ne rende difficile anche il racconto quotidiano. Un’attività delicatissima in cui ogni minimo imprevisto potrebbe trasformarsi in una tragedia: basta anche un impercettibile spostamento del baricentro delle precarie imbarcazione per determinarne il rovesciamento ein moltissimi casi i migranti non sanno né nuotare, né tenersi a galla. Terminata la fase della sistemazione a bordodella motovedetta, il team si dedica completamente alle situazioni che richiedono particolare attenzione sanitaria. Questa operazione inizia appena i migranti salgono a bordo e prosegue durante la navigazione. Fondamentale, inoltre, il ruolo svolto per favorire gli interventi delle autorità sanitarie a terra, affinché vengano predisposte tutte le strutture necessarie al successivo trattamento dei migranti che presentano particolari patologie.

Roma – il fenomeno migratorio mediterraneo

Martedì 21 luglio, alle ore 10,30, presso la Sala degli Arazzi della sede romana della Rai di Viale Mazzini, il Direttore Nazionale del Cisom, dr. Mauro Casinghini, interverrà al convegno “I volti del Mediterraneo: la percezione del fenomeno migratorio”.

All’evento, organizzato dal Centro Studi e Ricerche sulle Relazioni Pubbliche nel Mediterraneo (CE.R.RP.MED) in collaborazione con la Rai e la Ferpi e con il patrocinio dell’ANCI e della Comunità di Sant’Egidio, parteciperanno Autorità religiose, civili e militari.

Il convegno si svilupperà in due momenti: nella mattinata si darà spazio all’analisi degli aspetti della comunicazione e della percezione del fenomeno migratorio e di come questi possano generare la consapevolezza e la reputazione di un Paese nell’opinione pubblica e istituzionale. La corretta divulgazione, appunto, delle informazioni attinenti il fenomeno migratorio è essenziale per la esatta comprensione da parte dell’opinione pubblica mondiale. L’Europa, infatti, ha preso consapevolezza del complesso fenomeno anche grazie ad una maggiore percezione scaturita dal modo in cui lo stesso è stato e viene raccontato, spiegato e veicolato ai diversi livelli istituzionali da chi opera e si trova a gestire questo delicato momento; nel pomeriggio poi, alle 14,30, alla ripresa dei lavori, verranno illustrati gli aspetti legati al ruolo che le istituzioni, le Forze Armate, la Guardia Costiera, la Guardia di Finanza, le autorità (locali e nazionali) e le associazioni di volontariato ricoprono in questo scenario. Verrà fatto un raccordo del modo in cui le diverse azioni e gli impegni di tutti vengono integrati in un quadro ampio e complesso.

Salerno: Coppa Italia di calciobalilla in carrozzina

Il 4 e il 5 luglio la città di Salerno ha ospitato la competizione denominata “Coppa Italia” di calciobalilla in carrozzina.

L’evento ha visto la partecipazione di 40 atleti diversamente abili, provenienti da varie regioni dell’Italia, che si sono contesi, attraverso impegnativi incontri che hanno avuto luogo nei locali del Grand Hotel Salerno, il prestigioso trofeo, giunto alla sua quarta edizione.

Alla competizione ha anche gareggiato, ma fuori classifica, una rappresentativa russa che ha aderito al progetto “holiday experience”.

Le varie fasi del torneo si sono dimostrate un’ occasione importante per sottolineare la facilità con cui, anche le persone con disabilità fisica, possano avvicinarsi ad una disciplina sportiva alla portata di tutti, ma indiscutibilmente impegnativa nel momento in cui viene praticata a livello agonistico.

Il gruppo CISOM di Salerno, con i suoi medici e i suoi volontari, non poteva non garantire il necessario supporto sanitario ad una manifestazione di notevole rilevanza a livello nazionale, dimostrando professionalità ed efficienza in ogni occasione in cui vi è stato bisogno di intervenire.

La competizione quindi ha consentito a tutti i presenti di vivere una magnifica esperienza a contatto con atleti il cui entusiasmo e le cui performances hanno dimostrato di poter competere a qualsiasi livello.

Pistoia: tutti a tavola per aiutare i più bisognosi

Il Sagrato della chiesa di Tobbiana, e il suo spazio circostante, anche il 4 luglio scorso è stato “teatro” della tradizionale “Cena di Beneficienza”.

Alla presenza di numerose Autorità, tra le quali il Sindaco e Vice Sindaco di Montale, il Comandante della Polizia Municipale e Assessori Regionali, circa trecentoquaranta cittadini hanno aderito all’iniziativa promossa dal Capo Gruppo CISOM di Pistoia e da Don Cristoforo, Parroco di Tobbiana e Cappellano Magistrale dell’Ordine di Malta, oltre che Assistente Spirituale di quel Gruppo.

Il ricavato della cena di quest’anno avrà un duplice utilizzo:

– dare accoglienza ad un gruppo di bambini provenienti dalla zona di Cernobyl, che trascorreranno le loro vacanze in Italia;

– fornire assistenza e sostegno ai senza tetto della stazione di Pistoia.

Il Gruppo di Pistoia del CISOM, da cinque anni, fornisce la sua collaborazione nel “Progetto Ljublju”. Un gruppo di 20 bambini bielorussi nel mese di agosto vengono ospitati, presso la Base Logistica Militare di Cecina, per trascorrere una vacanza c.d. “di risanamento”. Vacanza che ha lo scopo di ridurre gli effetti causati dalle radiazioni provenienti dalla centrale nucleare di Chernobyl.

I volontari del Gruppo CISOM di Pistoia, unitamente ai Cavalieri e alle Dame dello SMOM di Pistoia contribuiscono alla fornitura, ogni giovedì, di circa 60 pasti caldi (cinque chilogrammi di pasta, 60 panini e 10 litri di bevande) e di vestiario (coperte e sacchi a pelo) ai senza tetto della Stazione di Pistoia, ai quali vengono anche distribuiti dolci, pizze e quant’altro i fornitori generosamente donano.

Queste iniziative, ufficialmente avviate il primo gennaio scorso, hanno suscitato la generosa partecipazione anche delle popolazioni di Tobbiana e Fognano, che contribuiscono con offerte in denaro e con la donazione di prodotti alimentari.

L’attività intrapresa richiede certamente un elevato impegno ma i Volontari sono felici di svolgerla consapevoli di poter aiutare persone in difficoltà. La migliore ricompensa per loro e vedere sorridere quelle persone che ricevono un così piccolo aiuto.

Psicologia dell’emergenza

La psicologia dell’emergenza studia il comportamento individuale, di gruppo e comunitario in situazioni di allarme, di pericolo, appunto nelle situazioni di emergenza.

Si occupa specificatamente di organizzare, di coordinare e di condurre interventi psicologici specialistici in ambito clinico, sociale e di comunità.

La Fondazione CISOM, quale Ente accreditato presso l’AGENAS, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, allo scopo di far acquisire competenze specifiche nell’ambito della psicologia dell’emergenza, dell’intervento socio-sanitario e di protezione civile nelle situazioni di crisi ha organizzato un corso di alta formazione in psicologia dell’emergenza rivolto a tutti i professionisti iscritti all’Ordine degli Psicologi.

Il corso, che avrà luogo nei locali del Lungotevere Aventino, n. 9 dal mese di settembre al mese di novembre 2015, è articolato in 4 moduli da un week-end ciascuno per un totale di 50 ore di cui 25 ore di didattica, 12,5 ore di project work (sotto la direzione di un tutor), e 12,5 ore di simulazioni ed esercitazioni pratiche, distribuite all’interno di ciascun modulo.

Ai partecipanti verranno attribuiti 50 crediti ECM per il riconoscimento dei quali verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Sezione di Amelia: V° campus di protezione civile

Dal 4 all’11 luglio si svolgerà a Penna in Teverina (TR) la 5^ edizione dell’iniziativa “anche io sono protezione civile” che, nelle edizioni passate, ha saputo conquistare attestati di apprezzamento, anche in campo nazionale.

Promotore dell’iniziativa è la Sezione di Amelia del Gruppo di Terni del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, grazie alla sinergia con il Dipartimento di Protezione Civile del Consiglio dei Ministri.

Sarà una settimana densa di appuntamenti durante la quale i ragazzi e le ragazze che interverranno (di età compresa tra gli 11 e i 17 anni) avranno modo di conoscere la complessa macchina della protezione civile, attraverso la partecipazione attiva di numerosi organismi coinvolti, tra cui i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale dello Stato, il Soccorso Alpino e Speleologico, l’Arma dei Carabinieri, il Nucleo Batteriologico Chimico Nucleare.

Scopo delle attività è anche quello di far apprezzare, ai partecipanti, il quotidiano impegno nel soccorso e negli interventi di emergenza nazionale dei Volontari del CISOM, che numerosi saranno presenti nella valle del Tevere.

Alla presenza del dr. Mauro Casinghini, Direttore Nazionale del CISOM, e delle Autorità presenti, il dr. Stefano Paoluzzi, Sindaco della città pennese, consegnerà a fine campo a tutti i ragazzi intervenuti un attestato di partecipazione.

Catania: il fenomeno migratorio

Il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, impegnato dal 2008 nel soccorso sanitario ai migranti a bordo delle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza nel Mar Mediterraneo, racconta da qualche anno l’attività di “first aid” per sensibilizzare l’opinione pubblica italiana ed internazionale su un tema tanto complesso quanto di attualità che influenza certamente le agende politiche dell’Unione Europea.

In occasione del convegno “I volti del Mediterraneo: la percezione del fenomeno migratorio” che si è tenuto martedì 16 giugno a Catania nel Palazzo della Cultura, promosso da CerpMed Centro Studi e Ricerche sulle Relazioni Pubbliche nel Mediterraneo e Ferpi Sicilia, cui hanno partecipato numerose Autorità, il Direttore Nazionale, Mauro Cansinghini, nel suo intervento ha affrontato un doppio tema: la percezione del fenomeno migratorio e la necessità di una reale integrazione.

In merito al primo tema il Direttore ha sostenuto che “Da un lato porrei attenzione alla consolidata emergenza riguardo al soccorso ai migranti da parte di noi operatori, che lavoriamo per questo fenomeno ormai quasi decennale, che però non combacia con la percezione degli italiani, fuorviata ancora da una comunicazione legata al dibattito politico ma non risolutiva ed efficace, che porta semplicemente a prendere parte ad uno schieramento piuttosto che all’altro, senza però formare una reale opinione in merito, lasciando i cittadini in balia di informazioni che vengono accentuate nel momento della tragedia”.

Sul secondo aspetto, forse ancor più importante per creare una vera integrazione, ha sottolineato che “E’ necessario che affiancato al soccorso emerga il tema della cooperazione dello sviluppo sul territorio, vale a dire creare nei Comuni che li accolgono un processo di inserimento per cui i migranti si rendano utili alla collettività, soltanto così sarà possibile una graduale quanto efficace integrazione. Ci sono strumenti utili a tutto questo, l’Italia nei suoi territori dovrebbe iniziare ad utilizzarli al meglio: ad esempio il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) che costituisce una rete di centri di “seconda accoglienza” destinata ai richiedenti e ai titolari di protezione internazionale, superando l’assistenza immediata per arrivare all’integrazione sociale ed economica. Per questo sono convinto che occorra mettere a sistema il patrimonio che hanno esperito il Cisom e le altre organizzazioni di soccorso in questi anni. Vogliamo coraggio da parte dell’Italia alla pari di quello dei nostri team sanitari che si occupano del soccorso ai migranti”.

Area Nord: gli “igloo” del Palacomieco nelle grandi emergenze

Da venerdì 19 a domenica 21 giugno San Martino Siccomario (PV) sarà teatro dell’esercitazione denominata “NET – North Emercency Test 2015”.

Più di cento volontari appartenenti ai Gruppi dell’Area Nord del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, unitamente ai rappresentanti delle strutture nazionali e locali di protezione civile, si ritroveranno, alle porte di Pavia, sulla sponda destra del Ticino, per analizzare l’efficienza delle strutture costituenti la Colonna Mobile Nazionale.

Verranno utilizzate tende, cucine, mezzi pesanti e tutte le c.d. strutture ricettive.

L’occasione è propizia per poter testare l’utilità di una struttura che il Comieco (Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) ha gentilmente donato al Cisom.

Si tratta più specificatamente di una tensostruttura composta da tre igloo di circa 400 mq. in grado di poter accogliere adeguatamente e di poter dare assistenza a quella parte di popolazione che potrebbe essere coinvolta in qualsiasi tipo di emergenza: alluvioni, terremoti, ecc…

In occasione della consegna della struttura itinerante il Direttore Generale di Comieco, Carlo Montalbetti, ha dichiarato che: “Oggi doniamo al Corpo di Soccorso dell’Ordine di Malta la struttura del nostro storico Palacomieco a cui abbiamo affidato per 10 anni la missione di raccontare nelle piazze italiane il ciclo del riciclo di carta e cartone, contribuendo a sensibilizzare la popolazione italiana sull’importanza della raccolta differenziata. L’Italia è oggi un’eccellenza a livello europeo nel recupero e riciclo di carta e cartone, con 3 milioni di tonnellate raccolte nel solo 2013 ed una resa pro capite di circa 50 kg/abitante. In 15 anni il consorzio ha gestito il recupero e l’avvio a riciclo di 24 milioni di tonnellate di carta e cartone. Mentre continueremo questa importante attività rivolta a cittadini e famiglie nelle piazze italiane con una nuova struttura, il vecchio Palacomieco andrà a sostegno delle attività meritorie dell’Ordine in occasione di alluvioni, terremoti, emergenze, continuando a svolgere una funzione sociale e da oggi anche umanitaria”.

Mentre il Direttore Nazionale del Cisom, Mauro Casinghini, ha voluto sottolineare che: “Ancora una volta l’Italia fa sistema. La donazione del Palacomieco al CISOM sembra essere il paradigma del servizio nazionale di protezione civile, laddove strutture inizialmente destinate ad altro uso vengono nuovamente restituite alla collettività. Gli interventi di protezione civile in cui la tensostruttura troverà nuovo impiego consentiranno alla popolazione di avere la necessaria assistenza in caso di emergenza. Per questa sensibilità ringrazio di cuore Comieco”.

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